venerdì 27 novembre 2009

La popolazione della SSLMIT

Siamo ormai all’interno della scuola. Cosa colpisce la matricola? La bassissima percentuale di studenti maschi. La stragrande maggioranza degli SSLMITiani è donna. E chi non è donna, forse, vorrebbe esserlo.
Perché? Qui i motivi si sprecano: le femmine sono più portate per le lingue (se è un modo carino per nascondere il maschilistico pregiudizio che le donne sono chiacchierone… cercheremo di ritenerlo solo un complimento); è provato dal punto di vista medico che il cervello femminile sia diverso da quello maschile e che il centro del linguaggio abbia una sua conformazione particolare nelle donne; le lingue sono state tradizionalmente considerate territorio femminile.

Non so se una di queste ragioni sia vera o sensata, e sinceramente non mi interessa. Sto solo cercando di consolare le donzelle SSLMITiane che forse speravano di conoscere qualche uomo interessante all’università. Sono anni che si propone un gemellaggio tra la nostra facoltà e quella di ingegneria per ovviare a questa grave lacuna della scuola, ma finora non sono stati fatti passi decisivi in questo senso. Il fato ha voluto (e può sembrare un tiro mancino) che uno dei pochi uomini di scuola si mettesse con una delle poche studentesse di ingegneria… ma allora ditelo, no?

La seconda domanda che la donna della scuola si pone è: ma perché così tanti dei pochi uomini a disposizione sono gay? Non è cattiveria, non è “razzismo”, o sessismo o che dir si voglia, ma questo limita ancora di più il territorio di caccia e aumenta la concorrenza, oltre alla confusione: c’è chi sembrava “papabile” e dopo una festa o una vacanza rivela avere un improvviso interesse per persone del suo stesso sesso, deludendo non di rado uno stuolo di ammiratrici. Ma c’è anche chi poi torna sui suoi passi dopo qualche mese o anno di esperienza diversa. Insomma, la vita privata e sessuale degli SSLMITiani non è mai noiosa, ve ne accorgerete continuando a leggere.

Ci si chiede a volte se è l’ambiente della scuola a trasformare la gente: a volte chi entra etero esce gay. C’è chi ha già considerato la possibilità che si tratti di emulazione. Non dimentichiamo che alcuni esponenti di spicco del corpo docente non fanno mistero delle loro inclinazioni, come scordare la celebre affermazione: “Ehm ehm, negli ultimi dieci anni non ho avuto che rapporti omosessuali”? O ancora personaggi che tutti noi consideravamo gay e che ci hanno ormai lasciato e hanno apparentemente smentito tutti i pettegolezzi legandosi a celebrità (tanto da finire su giornali più o meno scandalistici dove sono stati definiti intellettuali, lasciando di stucco tutti coloro che hanno avuto l’onere - e non l’onore – di averli come insegnanti).

1 commento:

  1. ...a questo proposito, ricordo che alcuni miei colleghi di inglese raccontavano che un mitico prof.di consecutiva aveva come simbolo per "need" e affini l' organo sessuale maschile stilizzato XD!

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